Quando si pensa alla produzione di un’azienda, viene in mente il prodotto finale, l’oggetto risultato della fabbricazione in azienda. Non si pensa mai, o quasi mai, agli scarti che si producono durante tutto il processo di lavorazione delle materie.
La gestione dei rifiuti di un’azienda non è una cosa che si può sottovalutare, soprattutto se questi rappresentano un pericolo per il territorio circostante.
È infatti uno degli aspetti più importanti e più complessi da tenere sotto controllo per ottenere un ciclo produttivo gestito correttamente, per questo è fondamentale non solo per tutte quelle aziende che si occupano della realizzazione di prodotti materiali, ma anche di tutte quelle aziende che offrono servizi. Le normative vigenti che regolano la gestione dei rifiuti diventano con il tempo sempre più elaborate e complesse per poter garantire la tracciabilità degli scarti, anche nel caso in cui fossero pericolosi: quelli industriali e quelli legati alle attività di ufficio come stampanti, toner, cartucce e neon.
Queste normative sono studiate per contrastare gli effetti dannosi che hanno i rifiuti sulla salute umana e sul territorio circostante che rischia di inquinarsi se la gestione dei rifiuti non viene svolta correttamente. La principale normativa a cui si fa riferimento è quella emanata dall’Unione Europea: il Regolamento CE n. 1013/2006 che si incentra sulla corretta gestione di tutti i tipi di rifiuti, che siano pericolosi o non pericolosi.
La regolamentazione in materia di rifiuti è molto complessa e può essere difficile da comprendere. Proprio per questo motivo, nelle aziende non c’è una figura specializzata che si occupa di questo aspetto, ma si fa riferimento all’intermediario che propone appunto un servizio di intermediazione rifiuti.
Il servizio di intermediazione rifiuti
La definizione di intermediario, secondo l’art. 183, comma 1, lettera l) del Dlgs 152/2006, è la seguente: è intermediario “Qualsiasi impresa che dispone il recupero o lo smaltimento dei rifiuti per conto di terzi, compresi gli intermediari che non prendono materialmente possesso dei rifiuti”.
Questa figura altamente qualificata, si pone quindi nel mezzo tra l’azienda e gli organi di controllo e ha la funzione di garantire che il rifiuto venga collocato negli impianti adeguati in Italia o all’estero.
L’intermediario ha un ruolo in un contesto difficile, a contatto con il mondo giuridico e tecnico, nazionale e internazionale, perciò deve essere molto preparato e sempre aggiornato sulle novità e sulle nuove normative.
Il produttore del rifiuto affida quindi la gestione di tutto il processo di smaltimento o recupero a un’agenzia che possa offrire un servizio di intermediazione rifiuti che si occuperà della raccolta, dello svolgimento di tutte le pratiche e delle procedure di smaltimento previste dalla normativa vigente. Ogni categoria di rifiuto possiede determinate regolamentazioni o restrizioni che possono variare nel tempo, è quindi importante che chi si occupa di questo processo, sia sempre aggiornato sui cambiamenti che avvengono repentinamente in questo campo.
Non c’è da preoccuparsi per quanto riguarda la burocrazia: sarà sempre l’intermediario ad occuparsi della notifica, delle certificazioni e di tutte le pratiche da svolgere. In questo modo, l’azienda produttrice di rifiuti non dovrà impiegare risorse e denaro nella conoscenza di queste complicate procedure che riguardano lo smaltimento, la gestione e il trasporto dei rifiuti.
L’intermediario gestisce i rapporti commerciali con più impianti di recupero e smaltimento, per questo motivo è in contatto con numerose destinazioni per i rifiuti. Essendo ogni rifiuto diverso e appartenente a categorie diverse, l’intermediazione rifiuti deve essere in grado di trovare la soluzione giusta alla necessità del produttore.
L’intermediario è spesso la soluzione migliore, perché permette al produttore di interfacciarsi con un interlocutore unico, in grado di offrire un servizio concretamente utile all’azienda.