Il ruolo della società consulenza ambientale

Al giorno d’oggi spesso capita che le aziende abbiano la necessità di consultare un esperto in normativa ambientale a causa delle sempre più complicate normative e leggi relative al trasporto e al trattamento dei rifiuti e alle procedure di notifica.

La consulenza ambientale è quindi diventata una vera e propria necessità per le aziende che producono rifiuti di qualsiasi tipo.

Diritto ambientale, di cosa si tratta?

Il diritto ambientale è una branca del diritto che riguarda la tutela e la protezione dell’ambiente. Esistono diverse normative in questo campo davvero vasto:

  • la normativa internazionale con la Convenzione di Basilea 22/3/1989 Decisione C (2001) 107 def. Del Consiglio OCSE;
  • la normativa comunitaria con il Regolamento CE n. 1013/2006;
  • la normativa nazionale con il Dlgs. 152/2006 (artt. 194, 259 e 260);
  • la normativa regionale.

 

Conoscere tutte queste normative ambientali non è cosa semplice, soprattutto se il proprio lavoro non rientra in questo ambito: può essere piuttosto difficile per un’azienda riuscire ad essere a conoscenza di tutte le norme che regolano questo campo ed essere sempre al passo con le novità.

 

Ma non è solo questo: spesso le diverse situazioni prevedono la considerazione non solo le norme che riguardano in modo specifico il diritto ambientale, ma anche quelle del diritto amministrativo o del codice civile. Proprio per questo è indispensabile, al giorno d’oggi, avere a disposizione un consulente ambientale o una società di consulenza ambientale che sia in grado di verificare le norme corrette da seguire caso per caso, oltre ad aggiornarsi regolarmente sulle nuove norme.

Cosa fa una società di consulenza ambientale?

Uno studio di consulenza ambientale può operare in diversi ambiti e può essere consultato per la compilazione e il controllo delle pratiche ambientali che vengono richieste alle aziende oppure per le procedure di notifica relative all’esportazione e al trasporto transfrontaliero di rifiuti.

Molte aziende inoltre, si avvalgono della consulenza ambientale per ottenere un aiuto nell’adeguare l’attività alle leggi vigenti in ambito ambientale.

 

Le start up e le aziende giovani sono quelle in generale più attente alle tematiche ambientali e preoccupate per l’impatto ambientale che possono avere nel territorio circostante, proprio per questo sempre più aziende si appoggiano a delle società consulenza ambientale, specializzate nello svolgimento delle procedure relative al trasporto dei rifiuti.

Certamente anche le aziende meno giovani stanno iniziando ad occuparsi dei temi ambientali e a preoccuparsi del trattamento dei propri rifiuti.

il ruolo della società consulenza ambientale

A chi serve la consulenza ambientale?

In poche parole, la consulenza ambientale può servire a tutte le aziende e tutte le attività che in qualche modo producono rifiuti e occupano un suolo pubblico anche per diversi scopi: ogni impresa è sottoposta al controllo di varie autorizzazioni e prescrizioni e per non cadere nel torto e di conseguenza subire gravi sanzioni, è importantissimo rimanere sempre al passo con le normative vigenti.

Non tutte le aziende sono uguali però: potrebbero verificarsi casi in cui la società di consulenza ambientale appoggia regolarmente l’azienda per garantire un totale rispetto delle leggi, ma anche casi in cui un’assistenza così assidua non è necessaria. Per questo quindi, la consulenza ambientale è sempre su misura delle necessità e dei bisogni dell’azienda che ne richiede i servizi.

 

È proprio la grande quantità di leggi che compone il diritto ambientale che impone queste necessità. È impossibile per il singolo imprenditore conoscere l’andamento di tali normative in costante mutamento, se non attraverso un ufficio specializzato in consulenza ambientale, che si occupa al 100% di tutto ciò che riguarda le pratiche, le procedure e le regolamentazioni.

Negli ultimi anni infatti sono nate moltissime norme che hanno come obiettivo la protezione dell’ambiente mediante l’introduzione di maggiori controlli, anche sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti e la semplificazione in generale di tutte quelle procedure che alimentano la confusione, in un ambito già molto complicato come quello ambientale.

L’esportazione di rifiuti e la notifica

L’esportazione dei rifiuti è un fattore importante per la salvaguardia del terreno e dell’ambiente: può essere la soluzione migliore per garantire un circolo costante nella filiera ambientale e uno smaltimento corretto dei rifiuti senza lasciare che questi si accumulino in impianti stracolmi e inadeguati al loro trattamento.

 

Le esportazioni di rifiuti seguono procedimenti particolari e le pratiche devono essere eseguite da soggetti autorizzati. Queste procedure sono regolate dal Regolamento CE n. 1013/2006 facente parte, come dicevamo prima, della normativa comunitaria.

Questo regolamento disciplina le spedizioni transfrontaliere di rifiuti in cui sia coinvolto uno Stato membro dell’Unione Europea e definisce tutte le procedure di autorizzazione e controllo.

 

Esistono quattro principi generali che si possono applicare a tutte le procedure di spedizione di rifiuti previste dal regolamento:

  • divieto di miscelazione dei rifiuti durante la spedizione (art. 19);
  • conservazione dei documenti e delle informazioni (art. 20);
  • obbligo di riprendere i rifiuti (artt. 22 – 25);
  • obbligo per il produttore, il notificatore e tutte le imprese interessate di adottare tutti i provvedimenti necessari a garantire una gestione dei rifiuti senza pericolo per la salute umana e secondo metodi ecologicamente corretti (art. 49).

 

Una società di consulenza ambientale potrebbe fare molto comodo ad un’azienda anche per la possibilità di svolgere una procedura di notifica: per le spedizioni di rifiuti all’interno della Comunità, il Regolamento prevede o la procedura di notifica, oppure l’obbligo d’informazione in base al tipo di rifiuto che si deve trasportare.

 

La procedura di notifica si applica alla spedizione di tutti i tipi di rifiuti destinati allo smaltimento (art. 3, c. 1, lett.a) e ai rifiuti destinati al recupero (art. 3, c. 1, lett.b).

Per procedere alla spedizione di rifiuti, il notificatore deve provvedere a trasmettere una notifica scritta all’autorità competente di spedizione. Questa notifica copre la spedizione di rifiuti del luogo di spedizione iniziale, compreso il recupero e lo smaltimento intermedio e non intermedio.

 

Il notificatore deve compiere alcune azioni e svolgere alcune procedure, come:

  • stipulare un contratto con il destinatario per il recupero o smaltimento dei rifiuti (art. 5, c. 1);
  • costituire una garanzia finanziaria o un’assicurazione equivalente (art. 6);
  • mettere a disposizione tutte le informazioni e i documenti di cui agli allegati I A e I B;
  • procurare tutti gli ulteriori documenti e informazioni richiesti ai fini della notifica.

 

Una società di consulenza ambientale quindi può risultare davvero utile per un’azienda che produce rifiuti di qualsiasi tipo perché può alleggerire e semplificare il lavoro in modo sostanziale. 

Affidarsi ad uno studio specializzato come Eco Valsabbia può portare dei benefici reali all’azienda, come un risparmio di tempo ed energie, un risparmio in termini economici e un vantaggio sul livello ambientale.